L’autocompostaggio è la gestione “in proprio” della frazione organica: riduce conferimenti, odori e sprechi. In molti Comuni la pratica può essere riconosciuta e, dove previsto, comportare agevolazioni sulla tariffa rifiuti. In questa guida trovi cosa significa, come organizzarti in casa e quali passi standard seguire. (Verifica sempre regole e modulistica del tuo Comune.)
1) Cos’è l’autocompostaggio (in parole semplici)
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Tratti gli scarti alimentari e verdi direttamente a casa (giardino, balcone o indoor) per ottenere un ammendanteutile per piante/orto.
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Puoi usare metodi diversi: compostiera da giardino, sistemi domestici per appartamento e soluzioni “ibridi” (es. pre-trattamento + maturazione).
2) Perché molti lo scelgono
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Meno conferimenti del bidone umido → più ordine e meno odori in cucina.
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Fertilizzante naturale per piante e orto.
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Educazione ambientale in famiglia (bambini compresi).
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In alcuni Comuni, riconoscimento formale della pratica con possibili agevolazioni tariffarie (verifica il regolamento locale).
3) Come iniziare in casa (appartamento o giardino)
In appartamento
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Organizza gli scarti in un contenitore chiuso; alterna umido e “secco” (carta non stampata, cartone sottile).
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Per ridurre odori: cassetto frigo ordinato, svuotare spesso, filtri anti-odore dove presenti.
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Se usi un sistema domestico per accelerare la trasformazione, segui sempre manuale e materiali consigliati (no ossa grandi, steli legnosi, etc.).
In giardino
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Compostiera aerata in ombra, su terreno drenante.
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Strati alternati “verdi” (umidi) e “bruni” (secchi); umidità “come una spugna strizzata”.
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Rimescola periodicamente per ossigenare.
4) Procedura tipica per il riconoscimento (da verificare sul tuo Comune)
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Consulta il regolamento sul sito del Comune/gestore rifiuti (“autocompostaggio”, “compostaggio domestico”).
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Compila il modulo (se previsto) con i dati dell’utenza.
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Dichiara dove e come composterai (giardino/indoor, tipologia usata).
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Conserva prove: foto della postazione, diario semplificato dei conferimenti.
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Eventuali controlli: alcuni Comuni effettuano verifiche a campione.
Nota: requisiti, modulistica e eventuali agevolazioni variano. Fai sempre riferimento alle pagine ufficiali del tuo Comune.
5) Cosa mettere / cosa evitare (base pratica)
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Sì: scarti vegetali, fondi di caffè, gusci d’uovo schiacciati, piccole quantità di avanzi vegetali.
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Con cautela: agrumi in piccola quantità, pane (meglio sbriciolato), residui molto umidi → bilancia con materiale secco.
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No: plastica, vetro, metalli, oli esausti; ossa grandi e steli legnosi se il sistema non li gestisce.
6) Come usare il risultato
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In giardino o in vaso come ammendante (mescola al terriccio).
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Se ottieni un materiale pre-compost (non maturo): lascialo maturare o bilancialo in un piccolo contenitore dedicato con materiale secco.
Checklist rapida (salva e stampa)
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Ho scelto metodo: giardino / appartamento
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Postazione definita (contenitore / compostiera)
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Materiale secco pronto (carta/cartone sottile)
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Diario semplice e foto della postazione
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Ho letto il regolamento del mio Comune
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Eventuale modulo compilato (se previsto)
FAQ
Posso chiedere agevolazioni ovunque? No: dipende dal Comune e dal gestore.
Serve giardino? No: esistono soluzioni domestiche per appartamento, con corretta gestione degli odori.
Quanto tempo serve? Dipende dal metodo scelto: compostiera tradizionale (settimane/mesi); sistemi domestici rapidi riducono i tempi ma richiedono sempre buon bilanciamento e uso corretto.
Vuoi ridurre anche lo spreco alimentare in cucina? Sul blog di Reencle trovi guide pratiche per gestione dell’umido, organizzazione del frigo e trasformazione degli scarti in risorsa.




